VIDEO • “Il mulino del Po” di R. Bacchelli

VIDEO • “Il mulino del Po” di R. Bacchelli

videoregistrazione della presentazione del libro

Il mulino del Po
di R. Bacchelli

svoltasi l’8 maggio 2025 presso Peregolibri, Barzanò (LC)
con Emiliano Ronzoni (Giornalista e scrittore)


Appunti della serata

La serata, organizzata dal Centro Culturale Charles Péguy e ospitata dalla libreria Perego Libri, è dedicata alla presentazione del romanzo Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli. L’opera fu pubblicata originariamente in tre volumi tra il 1938 e il 1940, e poi riunita in forma unitaria e definitiva nel 1957. Il romanzo narra la saga di quattro generazioni della famiglia Scacerni, che esercita il mestiere di mugnai sul Po ferrarese. Alla vicenda principale degli Scacerni si innestano e sovrappongono le storie di moltissimi personaggi di contorno.

La narrazione si svolge attraverso un secolo cruciale di storia italiana ed europea, coprendo il periodo dal 1812, con la campagna napoleonica in Russia, fino al 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Il contesto storico, vissuto dalla prospettiva dei contadini del delta del Po, include eventi come la Restaurazione, il lungo processo del Risorgimento e l’unificazione d’Italia, il brigantaggio e le prime agitazioni sociali.

Una delle ragioni principali per interessarsi a questo romanzo, nonostante le sue mille e più pagine, è che offre una lettura degli avvenimenti storici attraverso la vita di persone che cercano il senso del vivere. Viene presentato come una provocazione al modo comune di concepire l’esistenza. Il Mistero che fa le cose emerge come un’ipotesi di vita più intelligente, pur senza risparmiare dolori e fatiche.

Diversi passaggi del libro offrono spunti di profonda riflessione. Viene indagata la proprietà della ragione di aver bisogno di trovare un senso a tutto, anche al farnetico, con il rischio di arrivare a sragionare se non si accoglie il Mistero. L’uomo cerca risposte, ma spesso scava «cisterne screpolate incapaci di contenere acqua» invece di attingere «alla fonte di acqua viva».
Viene esplorato il concetto di vera giustizia, dove ogni miseria terrena risulta in gloria del Salvatore in paradiso, e ogni grandezza terrena in umiltà del salvato, in un’ottica che richiama la comunione del bene e del male. L’appartenenza è vista come destino dell’uomo, che si inchina davanti all’infinitamente grande e appartiene alla verità che scopre.

Il romanzo tratteggia anche l’ingresso dell’ideologia sulla scena sociale, rappresentato dal conflitto tra carità cristiana e «giustizia proletaria», segnando la fine dell’esperienza umana come valore supremo a favore dell’idea. C’è l’idea di un segreto che l’uomo accoglie nel nascere e restituisce morendo, che si fa via via più grande e forte attraverso l’accoglienza e l’esperienza.

Per quanto riguarda lo stile narrativo, Bacchelli scrive in modo ricco, quasi ricercato, nel tratteggiare personaggi e avvenimenti. Il linguaggio è colto, a tratti difficile, ma denota una grande padronanza della lingua. Per Emiliano Ronzoni la lettura è stata un’esperienza di «riconoscimento di un’intelligenza sulla vita» che aveva precedentemente appreso da don Luigi Giussani. Ha trovato nel libro la conferma letteraria di insegnamenti fondamentali sull’uomo, la ragione, il Mistero, la giustizia e l’ideologia.

(© Centro Culturale Charles Péguy)

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